domenica 20 gennaio 2013

""αγάπη μου....""
δέδυκε μὲν ἁ σελάνα
καὶ Πληϊάδες, μέσαι δὲ
νύκτες, παρὰ δ' ἔρχεθ' ὥρα·
ἐγὼ δὲ μόνα καθεύδω.
[Tramontata è la luna
e le Pleiadi:
a mezzo è la notte:
il tempo trascorre;
e io dormo sola.]
Saffo, VII sec a.C

mercoledì 16 gennaio 2013

Le due necessità
""La tendenza propria della meccanica occidentale è quella di una "presa spirituale di possesso a mezzo della misura"; tale meccanica è dunque costretta a cercare l'essenza dei fenomeni in un sistema di elementi costanti e completamente misurabili, il più importante dei quali è designato dalla parola "movimento". [...] Ogni esperienza scientifica, oltre a tutto ciò che può essere, è altresì testimonianza di dati modi di rappresentazione simbolica. Ogni legge formulata con parole è un ordinamento animato, vivificato, compenetrato dal contenuto più intimo di una Civiltà. Se si vuol parlare di necessità, questa essendo l'esigenza di ogni ricerca esatta, bisogna che ci si renda conto che vi è una doppia specie di necessità: una necessità immanente nello psichico e nel vivente, perchè è destino che una particolare ricerca sia intrapresa o no, quando e dove sia intrapresa; e una necessità nel dominio del "conosciuto", chiamata da noi euro-occidentali, causalità. Se i numeri puri di una formula fisica rappresentano una necessità causale, l'esistenza, la genesi e la durata di una teoria costituiscono un "destino".""
O. Spengler, "Il Tramonto dell'Occidente"

martedì 1 gennaio 2013



Reale, razionale, irrazionale
Tutte le cose sono numero: senza questo, niente sarebbe possibile pensare, né conoscere: esso è il principio di tutte le cose”. Pitagora di Samo, VI sec.  a.C. Era il numero “puntiforme”, intero o decimale, percepibile dai sensi, sul quale fondò un nuovo sapere, l'”aritmogeometria”: ricavare le forme delle figure geometriche e le loro relazioni dai numeri. E quale  sgomento lo scoprire che proprio grazie al suo teorema si apriva un abisso profondo, incomprensibile per la mente: l'esistenza di “lunghezze” non misurabili, come la diagonale del quadrato, che può essere pensata solo come un'operazione cioè un meccanismo di calcolo (radice quadrata) cui non corrisponde nessun numero immaginabile né calcolabile. Pitagora fu prima di tutto il fondatore di una setta aristocratica, religioso-filosofica e iniziatica, dedita all'orfismo e, per alcuni studiosi, il culto orfico fu una sua creazione. Con la scoperta degli incommensurabili, tenuta nascosta perchè ritenuta inquietante e pericolosa ma poi divulgata da un adepto cacciato dalla comunità, aritmetica e geometria si separano e solo la seconda si sviluppa in Grecia, in particolare con Euclide. Il concetto di continuo e discontinuo, di infinito e infinitesimo, troverà uno sviluppo prodigioso solo alla fine del XVI secolo in Occidente. Resta tutt'ora uno dei più astrusi labirinti della ragione.
Leone