Metafisica del limite, metafisica dell'illimitato
Conosci te stesso (γνώθι σαυτόν) e Nulla di troppo (μηδὲν ἄγαν)
[Chilone di Sparta], Garanzia porta sventura (ἐγγύα, πάρα δ᾽ ἄτα)
[Talete di Mileto], La misura è la cosa migliore (Μέτρον ἄριστον)
[Cleobulo di Rodi]. Tre dei sette sapienti dell'antichità affermano i
princìpi del lògos ellenico, cioè i fondamenti di tutta la speculazione
filosofica ellenica riguardante uomo e
natura: il mètron (misura) e il pèras (limite). La perdita del "mètron" e
del "pèras", cioè della misura e del limite in luogo dell'"apeiron",
dell'illimitatezza è, nella sapienza greca, la causa di ogni male. Al
contrario, la Civiltà Occidentale,"faustiana" nel lessico di Spengler,
in contrapposizione a quella "apollinea" greca, si configura nei suoi
due pilastri, la Scienza quale unico orizzonte di "vera" conoscenza e
l'Economia quale esclusivo ordinamento della società (ormai)
globalizzata, come tensione irrefrenabile all'illimitatezza. La frase
"Garanzia porta sventura" è una critica agli effetti disgreganti
dell'indebitamento a seguito del sempre maggior flusso di Denaro nelle
antiche koinè elleniche. Niente, verrebbe da dire, a paragone della
virtuale moltiplicazione di ricchezza dell'attuale capitalismo
finanziario nel quale i derivati, scommesse sull'economia reale (ma
anche virtuale, ci sono derivati sui derivati) assommano a seicentomila
miliardi di euro, dieci volte la ricchezza reale del Mondo.
Leone
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