martedì 27 novembre 2012

Filosofia in forma di epica
"" L'antica leggenda narra che re Mida inseguì a lungo nella foresta il saggio Sileno, seguace di Dioniso, senza prenderlo. Quando infine lo prese, il re domandò quale fosse la cosa migliore e più desiderabile per l'uomo. Rigido e immobile il demone tace; finchè, costretto dal re, esce da ultimo fra stridule risa con queste parole: "Stirpe miserabile ed effimera, figlio del caso e della pena, il meglio per te è assolutamente irraggiungibile: non essere mai nato, essere niente. Ma la seconda cosa migliore per te è morire presto". [...]. Il Greco conobbe e sentì i terrori e le atrocità dell'esistenza: per poter comunque vivere, egli dovè porre davanti a tutto ciò la splendida nascita sognata degli dèi olimpici. L'enorme diffidenza verso le forze titaniche della natura, la Moira spietatamente troneggiante su tutte le conoscenze, l'avvoltoio del grande amico degli uomini Prometeo, l'orrendo destino del saggio Edipo, la maledizione della stirpe degli Atridi che costringe Oreste al matricidio, tutto ciò, fu dai greci ogni volta superato mediante quel mondo artistico intermedio degli dèi olimpici. Fu per poter vivere che i greci dovettero, per profondissima necessità, creare questi dèi.""
Da "La nascita della Tragedia" F. Nietzsche

2 commenti:

Mary ha detto...

E fu , forse, per lo stesso motivo, anche se con "obiettivi" un po' diversi che furono create, poi, le religioni...con un"itinere", a differenza degli déi dell'Olimpo, volto a mantenere l'uomo "imprigionato" fino alla fine, nella migliore delle ipotesi o, nella peggiore , dandogli "carta bianca" nel poter commettere in vita qualsiasi nefandezza ... tanto poi ci sarà sempre la redenzione dei peccati ... e fu così che "spuntarono" le "narrazioni" bibliche. Bye bye!:-)

leone ha detto...

Vero, quando si "strutturano" però, diventando Potere. All'inizio, come dice Eliade, cui credo ciecamente ( :-), il pensiero religioso nasce spontaneamente per un bisogno interiore dell'uomo, in tutte le Civiltà. Ciao! :-)