giovedì 21 gennaio 2010


VETRINA SULL'UNIVERSO

Scintillano le stelle
Della  notte suadente
A lato di una strada vuota 
Coi monti quieti in lontananza
Lo sguardo
Alla campagna immota
E quel lucore iridescente
In questa infinità
Mi perdo un poco.
E non avverto più distanza
Nella mente
Da quelle stelle lontane
Solo il senso
Sfuggente
Di una dimenticanza

Leone

12 commenti:

Anonimo ha detto...

L'hai mollata finalmente.Era ora.Poesiola stentatella,applicati di più!

Anonimo ha detto...

Ecco, bravo,toglila di mezzo definitivamente e dedicati all'azione.L'ultimo verso è stentatello.

Felinità ha detto...

Leopardesco - nel senso di Giacomo non della nostra felinità - questo brano, ma là c'era l'ostacolo che dava ampio respiro all'immaginazione, qui una distesa di stelle senza fine che si fa tutt'uno con l'infinito mentale.
Un silenzio pensoso scaturisce dal tuo brano e una nuova ricerca.
Un caro saluto felinissimo.

Mary ha detto...

Molto coinvolgenti questi versi.
Un "annullarsi" nelle infinità della natura che ci sovrasta e che ci avvolge e come una "madre" ci abbraccia, silenziosa e penetrante.
E' sempre un'emozione profonda amplificarci e fonderci con gli "strucchevoli" meandri della natura...le nostre "strade", quelle che percorriamo tutti i giorni e a cui, talvolta, diamo poca importanza.
Ed invece ... guardando a fondo si possono ritrovare le origini delle sensazioni e delle emozioni.
Un bacio!

leone ha detto...

Grazie Fel,ti sei accorta subito di quel verso "leopardesco"...ma in quella strada deserta (in Trentino) mi sono veramente fermato una settimana fa...devo accontentarmi di un verso "leonardesco" un pò rubato a quell'altro, felino insuperabile e sempre in testa...Un bacio felino!

leone ha detto...

Miriam,grazie...Il mio intendimento era quello di legare queste sensazioni di fronte a un cielo stellato nel gelo notturno ad altre rispetto a una persona, ma poi non mi convinceva il modo con cui associavo questi due pensieri e ho cambiato il finale...Baci molto ricambiati:-)))

Mary ha detto...

Qualunque sia stato il tuo intendimento hai scritto dei bellissimi e struggenti versi che mettono in luce una grande sensibilità.
Colgo l'occasione per una correzione nel mio precedente commento ... ho digitato "stucchevoli"(mettendoci anche una superflua),in effetti il termine era "stupefacenti"...forse ero distratta:DDDD
"E' sempre un'emozione profonda amplificarci e fonderci con gli "stupefacenti" meandri della natura...
Una precisazione che andava sottolineata.
Buona giornata!

Vittoria A. ha detto...

Molto belli questi versi, mi sembrava di vedere le montagne immerse nella notte illuminata dal cielo stellato.

leone ha detto...

Grazie,Vittoria ma non sono molto soddisfatto...quella vista meritava di meglio:-)))Baci!

Anonimo ha detto...

Ora è decisamente meglio.Basta applicarsi.

Giuliana Guzzon ha detto...

Si dice "cogliere l'attimo": una sensazione tra visione e sentire e... diventa essenza.
Bacio
Giulia

leone ha detto...

...si Giulia, il senso sfuggente di un qualcosa che riaffiora qualche volta, dalle parti più profonde e antiche del nostro cervello...